Congresso CReI 2024: “What Else?”
Si è concluso il XXVII Congresso Nazionale CReI dal titolo “What Else?”, con un programma di 50 sessioni distribuite in quattro giorni di lavoro con gli interventi di 120 autorevoli relatori. Ecco i punti salienti.
L’approccio One Health
Seguendo l’approccio One Health”, così come definito e promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la persona e la malattia reumatologica sono stati posti “al centro di una rete di relazioni, rapporti multidisciplinari, sguardi epidemiologici e collaborazioni con farmacisti, sociologi, economisti, giuristi, legislatori, psicologi, decisori istituzionali ed esperti dello sviluppo ambientale sostenibile“, come ha sottolineato la Presidente uscente Daniela Marotto; che aggiunge: “la cura della persona con patologia reumatologica parte dalla creazione di una rete e dall’esaltazione della multiprofessionalità in quanto ingredienti essenziali per perseguire gli obiettivi dell’universalità e dell’equità delle cure nei confronti dei cittadini”.
La multidisciplinarietà
Le tematiche affrontate hanno visto il coinvolgimento di “gastroenterologi, oncologi, genetisti, laboratoristi, medici di base, avvocati, cardiologi, ginecologi, pediatri e psicologi, sempre per comprendere più e meglio le interazioni tra le criticità sempre più vaste che incidono in modo correlato sulla salute dei cittadini. Questo perché per CReI l’obiettivo centrale è dare salute ai nostri pazienti, e per farlo si devono affrontare i problemi insieme, in quell’ottica OneHealth che era la piattaforma di tutto il nostro evento e che il Ministro Orazio Schillaci ha rilanciato nel suo messaggio inaugurale”, ha commentato Daniela Marotto.
Gli autorevoli relatori hanno dato ampio risalto “al confronto su aspetti di rilevanza clinica pratica, diagnosi, terapia e influenza dei determinanti ambientali quali stress, sonno, attività fisica, alimentazione ed inquinanti su patologie come artrite reumatoide, spondiloartriti, artrite psoriasica, LES, miositi, sclerosi sistemica, dolore cronico, sindrome fibromialgica, uveiti, artrosi” – ha commentato Patrizia Amato, coordinatore esecutivo del Collegio. Una particolare attenzione è stata “riservata al rischio cardiovascolare, neoplastico e infettivo che gravano sui nostri pazienti e che sono fortemente influenzati dall’ambiente“.
L’importanza dell’approccio di genere in medicina
Uno dei temi chiave è stata la Medicina di Genere. “Secondo la visione globale del concetto di salute“, ha affermato Patrizia Amato, “è necessaria l’erogazione di cure appropriate che presuppongano la centralità dell’individuo e la personalizzazione delle terapie. Come, dunque, potremmo prescindere dal tener conto che le differenze biologiche definite dal sesso in termini di fattori genetici, ambientali, socioeconomici e culturali influenzano lo stato di salute di un soggetto?” Oggi, prosegue la Amato, intendiamo sviluppare ed offrire una “cultura medico-reumatologica della differenza’, che possa render conto dell’identificazione di sottogruppi di pazienti in base all’età, sesso, fenotipo articolare, durata e attività della malattia“.
Sanità di prossimità
Sul tema dell’assistenza reumatologica in tutto il Paese, il Congresso il CReI ha proposto una sessione di politica sanitaria in cui sono stati approfonditi i temi della sanità di prossimità, nella cornice già definita dal DM77. A conclusione della sessione Daniela Marotto ha ricordato che “Per noi risulta essenziale che la presa in carico del paziente reumatologico sia dall’inizio realizzata nella stretta relazione tra medico di medicina generale e specialista territoriale con l’intervento del reumatologo ospedaliero solo in presenza di acuzie o di casi di particolare complessità. A partire da questa impostazione, come Collegio ovviamente chiediamo che tutti i reumatologi possano finalmente prescrivere i farmaci migliori più innovativi a tutti i pazienti, generando una reale equità di accesso alle cure. Solo così si realizzerà una effettiva medicina di prossimità equa, universale e tempestiva”.
Liste d’attesa: la voce delle Associazioni di pazienti
Una delle due sessioni ‘politiche’ del congresso era dedicata alle liste d’attesa. Il dibattito si è sviluppato tenendo conto delle proposte parlamentari in via di discussione, in primis il decreto presentato dal senatore Ignazio Zullo. La voce dei pazienti è stata particolarmente ascoltata e condivisa. In particolare sono intervenute: Eleonora Selvi (Fondazione Longevitas) che ha sottolineato la necessità di un’attenzione particolare verso il paziente reumatologico della terza e quarta età; Antonella Celano (Apmarr), che ha ricordato che “non ci può essere soluzione della criticità-liste d’attesa se non attraverso un ascolto prioritario della voce dei pazienti“; e Silvia Tonolo (Anmar) che ha lanciato la proposta di “creazione di un tavolo di confronto nazionale sui temi della reumatologia, a cui le Associazioni devono sedere di diritto“.
12 Ottobre: la Giornata del Malato Reumatico
Il Congresso si è svolto nei giorni della Giornata Mondiale del Malato Reumatico, che ricorre nella data del 12 ottobre. Come evento a latere del congresso, proprio in questa giornata si è svolto un evento aperto a tutti i pazienti, pensato come momento di dialogo e confronto tra cittadini e specialisti. Le varie sessioni, alcune delle quali condotte dal Presidente Eletto Luis Severino Martin Martin, hanno consentito molteplici approfondimenti su: comunicazione medico-paziente, sul rapporto tra malattie reumatologiche e salute riproduttiva di donne e uomini.
Fonti: