Medicina di Genere e Malattie Autoimmuni Reumatologiche

La medicina di genere è lo studio di come il genere influenza le malattie. È un approccio della medicina che studia come le malattie differiscono tra uomini e donne in termini di prevenzione, segni clinici, approccio terapeutico, prognosi, impatto psicologico e sociale. L’obiettivo è che l’approccio del medico, dalla diagnosi alla terapia, sia il più adeguato e mirato possibile per il singolo paziente.

In che modo un approccio di medicina di genere è utile nelle malattie autoimmuni? Com’è cambiata la ricerca negli ultimi anni? Ne abbiamo parlato con la Prof.ssa Angela Tincani, reumatologa, dirigente medico presso la U.O. Reumatologia e Immunologia Clinica della ASST-Spedali Civili e Università degli Studi di Brescia.

Un approccio di medicina di genere è utile e importante nelle malattie autoimmuni: per quale motivo?

Certamente la medicina di genere è molto importante nell’affrontare le malattie autoimmuni sistemiche. Le malattie autoimmuni sistemiche sono largamente prevalenti nel sesso femminile. Ci sono delle malattie, in particolare, come l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, le connettiviti in generale, la sclerosi sistemica e la sindrome di Sjögren, in cui le donne sono più frequentemente affette rispetto agli uomini.

Quali sono le cause di questa disparità?

Ci sono naturalmente vari fattori che concorrono a questa situazione. Uno di questi è certamente l’effetto che gli ormoni femminili hanno sul sistema immunitario. Tale effetto è anche testimoniato dal fatto che il rapporto a favore del sesso femminile in queste malattie si registra in particolare nell’età della maturità sessuale, mentre nei bambini e nelle persone over 50 è sempre a favore del sesso femminile, ma è certamente meno sbilanciato.

Oltre agli ormoni, ci sono altri fattori che entrano in gioco: ad esempio i fattori genetici legati al sesso femminile che rendono in qualche modo il sistema immunitario delle donne più reattivo, ed essendo più reattivo e più vivace, è anche più reattivo verso gli antigeni o verso le sostanze dell’organismo, del self, e quindi in qualche modo reagisce verso le cellule dell’individuo. Questo è il meccanismo che sta alla base dell’autoimmunità e delle malattie autoimmuni.

Da quando è diventato chiaro che è importante un approccio di genere?

In questi anni abbiamo imparato a capire che le malattie hanno un fenotipo, hanno un aspetto diverso negli uomini e nelle donne. Prendiamo ad esempio alcune malattie come il Lupus Eritematoso Sistemico e la Sclerosi Sistemica: sono pochissimi gli uomini affetti da queste malattie ma, quando sono malati, lo sono in modo più grave, con un interessamento di organi importante e spesso necessitano di terapie più aggressive.

Un esempio contrario è quello dell’artrite reumatoide, dove è stato in qualche modo dimostrato che gli uomini rispondono meglio ai trattamenti e in particolare a quelli con farmaci biologici, i farmaci più innovativi che si usano in questi ultimi anni.

Quindi, fin dalla presa in carico di un paziente, orientarsi sul fatto se sia uomo o donna ci fa differenziare l’approccio, la prognosi e anche il trattamento che si può offrire a questo paziente.

Approccio cronico e vita riproduttiva

Un altro aspetto da considerare è l’approccio cronico. Infatti, non dobbiamo dimenticare che i pazienti con patologie autoimmuni sistemiche sono pazienti con malattie croniche, quindi persone con cui dobbiamo avere un rapporto duraturo nel tempo. In questo rapporto bisogna tener conto anche della qualità della vita. Uno degli approcci più importanti per la qualità della vita è quello alla vita riproduttiva, molto diverso negli uomini e nelle donne. Infatti, nelle donne dobbiamo tener conto dei trattamenti in gravidanza e durante l’allattamento, ma anche di ciò che è necessario per la contraccezione, dell’andamento ormonale diverso nel puerperio e le conseguenze. Nel paziente uomo, invece, dobbiamo concentrarci sui possibili effetti della terapia sulla spermatogenesi. Questo, diciamo, è il tema principale per gli uomini ma non è che sia meno importante di quello delle donne, è soltanto del tutto diverso.

Quindi, anche nell’approccio cronico la medicina di genere ci fa prendere delle strade diverse per un paziente uomo o una paziente donna.

 

Fonte: #anchiomammaTALK 8 – La medicina di genere nell’autoimmunità. Disponibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=xJaaWmwgXO0&feature=emb_logo

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